Maurizio Galimberti
AriDadaKali
2012-2015
A cura di Benedetta Donato
PARMA, Palazzetto Eucherio Sanvitale
dal 2 aprile al 15 maggio 2016
Palazzetto Eucherio Sanvitale, prezioso gioiello dell’architettura tardo-quattrocentesca nel cuore del Parco Ducale, internamente affrescato e con un allestimento rinnovato, ospita MAURIZIO GALIMBERTI. L’Instant Artist presenta a Parma una serie inedita, realizzata in Polaroid, intitolata “AriDadaKali 2012-2015”, a cura di Benedetta Donato.
La mostra è organizzata nell’ambito delle iniziative di PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, manifestazione culturale dedicata alla creatività contemporanea italiana in programma a Parma dal 2 aprile al 15 maggio.
Attraverso il corpo, lo studio del nudo femminile e un intreccio di riferimenti e citazioni, da Giacomo Balla ai fotogrammi di Man Ray e Moholy-Nagy, il fotografo fa parlare la propria immaginazione.
La creatività e la progettualità sono le caratteristiche principali della sua tecnica più nota: il mosaico, strumento attraverso il quale ha trovato il modo per esprimere il dinamismo.
L’artista affronta il territorio del nudo come diario intimo, album e narrazione privata di geometrie e di forme del corpo femminile.
È un racconto esistenziale e un esercizio volto alla scomposizione dello spazio entro cui si muove la figura della donna, che appare destrutturata, oggetto scomposto, spezzato, riassemblato in diverse forme, riconducibili alla simultaneità e alla sovrapposizione dei punti di vista dell’artista. Questa messa in scena di un erotismo percepibile e sensuale è l’esplorazione ossessiva, mai morbosa, di un universo recondito che va oltre la pura fisicità individuale della modella.
Arianna rappresenta contemporaneamente un microcosmo e un macrocosmo, un unicum femmineo, l’ostinazione del potenziale creativo vibrante di Galimberti, caratterizzato da smarrimenti spazio-temporali, tensioni futuriste e incessante dinamismo.
Oltre a quanto già viene suggerito nel titolo, diverse sono le citazioni e i riferimenti che si rintracciano in questo lavoro: dall’ossessione per Wally Neuzil di Egon Schiele al dinamismo di Giacomo Balla, dalla cronofotografia di Eadweard Muybridge al “Nudo che scende le scale” di Marcel Duchamp, fino agli evidenti parallelismi compositivi e poetici con i fotogrammi di Man Ray e Moholy-Nagy.
© Benedetta Donato 2015
Biografia
Maurizio Galimberti, nato a Como nel 1956, è un artista di fama internazionale conosciuto come Instant artist: la sua fotografia si è sviluppata nel corso del tempo in una dimensione di ricerca e scoperta del ritmo e del movimento.
L’artista ha mosso i primi passi accostandosi alla fotografia analogica con una Widelux, per poi scoprire la Polaroid con la quale lavora da più di 30 anni.
La creatività e la progettualità sono le caratteristiche principali della sua tecnica più nota: il mosaico, strumento attraverso il quale ha trovato il modo per esprimente il dinamismo e per reinventare una tecnica già esistente, ma fino ad allora mai sviluppata in modo tanto efficace.
Galimberti ama definirsi un musicista che vede la realtà come uno spartito da reinterpretare con le sue fotografie, per creare nuove emozioni attraverso l’uso di uno strumento apparentemente molto semplice, ma allo stesso tempo estremamente suggestivo.
Fonte: parma360festival.it
Links: mauriziogalimberti.it