August Sander – Uomini del Ventesimo secolo
Editore: Abscondita 2016
Collana: Mnemosyne
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Con un saggio di Alfred Döblin, sessanta ritratti in bianco e nero scattati da Sander tra il 1905 e il 1929.
«Nessun fotografo prima e dopo August Sander (1876-1964)», scrive Alfred Doblin nel saggio che accompagna questo eccezionale documento «è stato in grado di offrire immagini in cui fossero racchiusi i diversi aspetti dell’essere umano.
La sua opera – i suoi ritratti in particolare – rappresenta un documento unico e irripetibile dello spirito del XX secolo. Come esiste l’anatomia comparata, in modo analogo Sander costruisce una fotografia comparativa, secondo una prospettiva scientifica che studia, cataloga l’umanità così come si presenta. Una sociologia non scritta, espressa per immagini.
Sander fotografa ogni aspetto della condizione umana nel nostro tempo, lo registra, lo divide in classi di appartenenza, lo fissa per sempre. Ogni condizione, ogni professione, ogni fede è rappresentata, analizzata, tipicizzata. Chi guarderà queste immagini di sconvolgente impatto ne sarà illuminato, e imparerà molto, su di sé e sugli altri».
Alla sua uscita, nel 1929, l’impatto del volume di August Sander sul mondo culturale europeo fu dirompente. Thomas Mann lo definì «la rivelazione di un tesoro per gli amanti della fisiognomia e un’eccezionale opportunità per lo studio dei tipi umani caratterizzati dalla professione e dalla classe sociale». E Walter Benjamin scrisse: «L’opera di August Sander è più di un’immensa raccolta di fotografie: è un atlante dell’essere umano, su cui esercitarsi».